Il Primo Maggio 2020 ci ha messi di fronte a una sfida difficile: non è mai stato più necessario agire per cambiare e non è mai stato così complicato. In alcune zone del mondo - come Lubiana, Vienna e Chicago - gli anarchici hanno fatto importanti passi avanti; altrove, dove la gente è rimasta in casa per disperazione o ha tentato di rimettere in scena tradizioni familiari, i risultati sono stati scoraggianti. Qui, analizzando poco più di una decina di Paesi, offriamo una panoramica di tutti i diversi esperimenti in cui le persone si sono impegnate, nella speranza di offrire spunti e modelli utili per gli eventi a venire.
I nostri nemici della classe dominante vogliono far sì che l’economia ricominci a girare senza concederci nessuna delle libertà di cui abbiamo bisogno per difenderci dalle loro imposizioni. In tutto il mondo, abbiamo visto poliziotti privi di dispositivi di protezione vessare e attaccare manifestanti adeguatamente protetti, rischiando avventatamente di diffondere la pandemia con la scusa di volerla fermare. Ciò evidenzia quanto sia folle contare sulla violenza dello Stato per proteggerci da un virus. Le forze dell’ordine sono sicuramente state uno dei principali vettori attraverso i quali il virus si è diffuso in tutto il mondo ed è penetrato all’interno delle nostre comunità. Non saremo al sicuro finché saremo costretti a impegnarci in attività economiche rischiose per la sopravvivenza o finché saremo costretti a rimanere confinati e sottomessi ai nostri governanti da mercenari cui non importa se viviamo o moriamo.
Qui e qui puoi leggere alcune riflessioni strategiche sulle possibilità e sugli svantaggi delle manifestazioni in auto. Ci auguriamo che nei prossimi mesi di lotta possa emergere una più vasta gamma di tattiche.
Come sempre, questi report suddivisi per Paese servono per mostrare quali sono i regimi contro cui stanno combattendo i manifestanti, non per affermare la legittimità di un qualunque Stato o di una qualunque eredità coloniale**.
DOPO MESI DI QUESTO…NON VEDIAMO L’ORA DI SPORCARCI LE MANI
Austria
Celebrazioni e manifestazioni del Primo Maggio si sono svolte in tutta l’Austria. A mezzanotte è terminato il lockdown che ha limitato i movimenti dei singoli individui, e parecchie dimostrazioni della giornata sono state ufficialmente richieste e consentite. Oltre alle solite marce e ai soliti raduni dei socialdemocratici e di vari gruppi comunisti, che si sono svolti in modo diverso dal solito nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, ci sono anche state parecchie manifestazioni di gruppi della sinistra radicale.
Vienna, Austria
Un folto gruppo di persone si è incontrato a mezzogiorno per marciare all’insegna dello slogan “Solidarietà transnazionale - contro il razzismo e la guerra.” Circa 850 manifestanti hanno partecipato al corteo, indossando mascherine, mantenendo le distanze e portando striscioni e cartelli. La dimostrazione si è conclusa intorno alle 15:00 davanti al Municipio.
Alla fine della protesta, ha sfilato una critical mass (un raduno di biciclette) con il motto “Solidarietà invece di ‘nuova normalità’” alla quale si sono aggregate molte delle persone che avevano preso parte al corteo. La manifestazione delle bici - che ha coinvolto quasi 600 partecipanti - ha percorso l’Anello, un ampio viale che circonda il centro città. Questa dimostrazione - per cui non era stato richiesto il permesso alle autorità - è stata seguita da un numero sempre maggiore di agenti e, a un certo punto, si è anche sentito un elicottero della polizia.
Dopo aver cercato di bloccare la strada, i ciclisti si sono raggruppati per dirigersi verso il Prater, un grande parco dove era prevista la conclusione della dimostrazione; qui i poliziotti hanno attaccato i manifestanti, sbattendo a terra i ciclisti, prendendo a calci una persona che era seduta, perquisendone altre e arrestandone tre, che sono state portate alla caserma in Rossauer Laende.
La Plattform Radikal Linke, uno dei gruppi che ha sostenuto l’appello per la protesta in bicicletta, ha così sintetizzato: “Nonostante la repressione della polizia, siamo riusciti a mostrare un chiaro segno di solidarietà: con i rifugiati nei campi e nei centri di detenzione, contro lo sfruttamento di coloro che dipendono dagli stipendi per sostenere l’onere della crisi e i suoi effetti, per un’altra forma di (ri)produzione sociale, al di fuori delle forze capitaliste e patriarcali. Per una società globale apolide e senza classi! Questo è anche ciò che il 1° maggio, in quanto giorno della lotta dei lavoratori dipendenti e degli oppressi, rappresenta.”
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Salisburgo, Austria
Asparagi per tutti! A Salisburgo, gli anarchici hanno “liberato” alcuni asparagi per poi regalarli in un’azione diretta pre-Primo Maggio. Gli asparagi vengono venduti a prezzi esorbitanti ma gli agricoltori austriaci (e tedeschi) fanno affidamento sui lavoratori dell’Europa orientale affinchè li raccolgano a un salario minimo. I produttori di asparagi hanno respinto l’idea di ricorrere ai lavoratori austriaci che si erano offerti di fare il raccolto, sostenendo che questi vogliono salari più alti e che non lavorerebbero altrettanto duramente. I lavoratori dell’Est europeo vengono fatti volare in Austria, nonostante le restrizioni del Covid-19, anche se finora l’Austria ha rifiutato di evacuare anche una sola persona dai campi di detenzione in corrispondenza dei confini esterni dell’UE (come Moria). Le condizioni sono disumane, come lo erano già prima della pandemia. Vediamo i confini aperti per i profitti delle aziende, ma non per salvare la vita degli esseri umani.
Assistenza sanitaria per tutti! Aprite i confini, evacuate i campi! Chiudendo con le frasi “Lusso per tutti” e “Bon appetit,” gli anarchici di Salisburgo hanno fornito alcune ricette con gli asparagi. L’articolo completo di immagini è disponibile qui.
Belgio
Prima del 1° maggio, in Belgio è decollata una nuova iniziativa di sciopero degli affitti. Dell’elenco di iniziative organizzative per lo sciopero degli affitti fanno ora parte gruppi negli Stati Uniti, in Canada, Francia, Spagna, Italia, Gran Bretagna, Brasile e Grecia.
Un poster per la mobilitazione dello sciopero degli affitti in Belgio.
Il Primo Maggio, a Bruxelles una manifestazione si è svolta di fronte alla prigione di St-Gilles. Nove persone sono state arrestate ma rilasciate la sera. Gli striscioni recitavano “Rasons toutes les prisons, les mauvais jours finiront!” (“Distruggiamo tutte le prigioni, i tempi bui finiranno!”) e “Liberté pour tous.tes” (“Libertà per tutti/e”). La gente ha intonato “Brique par brique, mur par mur, détruisons toutes les prisons” (“Mattone dopo mattone, muro dopo muro, distruggiamo tutte le prigioni”).
Una manifestazione si è svolta anche di fronte a un supermercato a Forest dove, un paio di settimane fa, un lavoratore era rimasto vittima del COVID-19 dopo che gli era stato negato il diritto di indossare una mascherina mentre si trovava a lavoro.
In vista del Primo Maggio è stato diffuso un appello per una manifestazione femminista dai balconi. C’è stata anche una dimostrazione di fronte all’ambasciata turca in solidarietà con il Rojava. Maggiori informazioni sugli eventi della giornata sono disponibili qui.
Brasile
In Brasile, il Primo Maggio hanno avuto luogo solo alcune azioni anarchiche, come l’aver appeso questo striscione a Bahia, nel nord del Paese.
A Brasilia, la capitale della nazione, un sostenitore del presidente fascista brasiliano Jair Bolsonaro ha fatto parlare di sé attaccando un gruppo di infermiere che stavano manifestando per attirare l’attenzione sulla situazione degli operatori sanitari.
Nel frattempo, gli anarchici brasiliani piangono la scomparsa di un compagno che è appena stato ucciso dal COVID-19.
Canada
A Hamilton, un convoglio di veicoli “Keep Your Rent” ha attraversato i quartieri Central, Durand, Corktown, Stinson, Gibson, Landsdale e Beasley, fermandosi presso i grattacieli appartenenti ad alcuni dei più grandi proprietari di case della città, per promuovere lo sciopero degli affitti e offrire solidarietà a coloro che lottano per pagare la pigione.
In tutta Montréal sono comparsi striscioni e graffiti che esprimono messaggi anti-autoritari.
A Toronto, in risposta alla pandemia della speculazione, alcuni anarchici hanno messo della colla all’interno delle serrature di svariate banche, decorando gli edifici con graffiti e pubblicando un comunicato in cui erano spiegate in dettaglio le loro motivazioni.
Una manifestazione a Hamilton.
Cile
In Cile, la pandemia ha bloccato un’imponente rivolta in corso che stava per entrare in una nuova fase emozionante.
In molti posti, per il Primo Maggio, è stato lanciato un appello per manifestare attraverso cacerolazos (dimostrazioni rumorose con pentole e padelle); un gruppo ha avuto un giorno per realizzare maschere e visiere.
A Santiago, una piccola manifestazione si è tenuta in Plaza de la Dignidad (in precedenza Plaza Italia), uno dei principali focolai dove, lo scorso autunno, si sono svolti scontri ricorrenti con la polizia; un gruppetto di persone si è radunato per commemorare la giornata internazionale dei lavoratori e per chiedere liberazione di tutti i prigionieri politici. Quando è iniziata, intorno alle 11:00, c’era già un imponente schieramento di poliziotti. Verso mezzogiorno, gli agenti hanno iniziato a fermare i dimostranti con violenza e a sparar loro addosso dell’acqua con degli idranti. La polizia stava trasmettendo dagli altoparlanti un avviso legato ai pericoli della protesta violenta dichiarando inoltre che gli agenti “avrebbero preso le misure adeguate contro le riunioni illegali.” La registrazione diceva qualcosa sulla protesta violenta che, sotto ogni punto di vista, non è ciò che stava avvenendo nella piazza. La genta era semplicemente in piedi, reggendo degli striscioni e, di quando in quando, lanciando in aria dei volantini.
La prima manifestazione della giornata a Santiago, Cile.
“Vivremo, ritorneremo, trionferemo.” Concepción, Cile.
La polizia ha arrestato quasi 60 persone; le news ufficiali dicono 57. Hanno arrestato parecchi giornalisti, tra cui uno di un canale televisivo nazionale, che, per alcuni minuti, ha continuato a trasmettere in diretta dall’interno della camionetta di detenzione fino a quando gli sbirri non gli hanno requisito la telecamera.
Alla stazione di polizia, dopo aver rilasciato i membri della stampa, hanno portato gli arrestati in un’altra caserma, presumibilmente perché nella prima c’erano troppe persone e giravano voci secondo le quali all’interno c’era qualcuno infetto. I notiziari sostengono che ciò è confermato ma non lo sappiamo per certo. Oltre a spostare i prigionieri in un’altra stazione per essere processati, non hanno adottato misure preventive o rilasciato i detenuti fornendo istruzioni speciali per la quarantena o, per esempio, dicendo loro che sarebbero stati sottoposti a dei test.
Dopo che alcune persone hanno lasciato la prima caserma, i poliziotti hanno attaccato con gas lacrimogeni tutti quelli che, all’esterno, erano in attesa dimostrando solidarietà.
Anche se i poliziotti hanno approfittato della situazione per diffondere la notizia che uno degli arrestati sarebbe risultato positivo al COVID-19, possiamo notare che non hanno nemmeno richiesto che gli arrestati intraprendessero alcun tipo di auto-quarantena dopo il rilascio. Questo mette in discussione la loro narrativa. È certo che d’ora in poi le autorità useranno lo spettro del COVID-19 per far sì che le persone siano terrorizzate al punto tale da non manifestare, anche se tentano di costringerci a riprendere lavori pericolosi senza protezione alcuna.
Per tutta la giornata gli scontri sono proseguiti in piazza. C’è stata anche una manifestazione fuori dal palazzo del Governo, dove un dirigente sindacale è stato arrestato per aver tentato di appendere uno striscione. Manifestazioni hanno avuto luogo anche in altre città, tra cui Valparaiso e Concepción; di queste esistono prove video che testimoniano la particolare brutalità della repressione poliziesca.
In seguito, gli agenti hanno attaccato con gas lacrimogeni gli abitanti di vari quartieri di Santiago, in particolare quelli di Villa Olimpica e Lo Hermida, due luoghi di solito politicamente attivi e combattivi nei confronti della polizia.
Il Governo cileno - quasi universalmente considerato illegittimo prima della pandemia - continua a fare di tutto per inimicarsi il popolo. Negli ultimi giorni ha fatto riaprire alcuni centri commerciali, ma continua a vietare gli incontri pubblici. All’inizio, voleva che le scuole riaprissero questa settimana ma si è trovato a dover affrontare parecchie reazioni negative da parte di diversi settori, come sindaci e politici, quindi ha deciso di aspettare. La verità è che qui il sistema scolastico non è in grado, tra le altre cose, di svolgere le lezioni seguendo le norme sanitarie che limitano il numero di studenti per classe.
In molti hanno perso il lavoro e il Governo non ha praticamente offerto alcun aiuto.
In generale, le persone stanno facendo del loro meglio per tenere in vita la memoria della lotta, per ricordarsi a vicenda perché è avvenuta la rivolta dell’autunno scorso e per aggrapparsi all’idea che quando ciò che ruota intorno alla pandemia si sarà calmano un po’, noi torneremo nelle strade.
Francia
Molte incertezze legate al Primo Maggio 2020 sono sorte sia a causa della pandemia di COVID-19 sia per le misure politiche autoritarie e liberticide adottate dal Governo francese per bloccarla. Per quasi due mesi, alla popolazione è stato chiesto - o meglio, è stata costretta - di rispettare la decisione unilaterale adottata dal Governo per attuare una drastica strategia di confinamento. Per assicurarsi che la gente seguisse queste nuove misure sanitarie, il Governo ha schierato nelle strade un numero imponente di forze di polizia per controllare i movimenti della gente e attaccare qualsiasi riunione. Come già accennato in un precedente articolo, il fatto che i poliziotti appartengano agli unici gruppi di persone a cui è permesso di essere per strada in qualsiasi momento ha causato un’escalation di molestie e brutalità degli agenti con il pretesto che gli individui non rispettavano l’isolamento. In questo periodo strano e preoccupante, sapevamo che non saremmo stati in grado di riunirci liberamente per le strade per celebrare il Primo Maggio come invece abbiamo fatto nel 2018 o nel 2019.
“Il virus, il capitalismo, il potere [dello Stato] - distruggiamo ciò che ci distrugge.”
Tuttavia, nonostante ciò, diversi appelli per scendere in piazza il Primo Maggio si sono diffusi online in tutta la Francia. Uno di questi, intitolato “1er mai: pour des cortèges sans cortèges” (“Primo Maggio: per processioni senza processioni”), ha avuto il merito di spiegare perché era importante manifestare il Primo Maggio 2020 e anche perché dovremmo sfruttare l’attuale situazione pandemica - incarnata dal comportamento di distanziamento sociale - per reinventare strategie offensive contro Stato e capitalismo al di fuori dei classici cortei di massa ritualizzati.
Ecco due estratti dell’appello:
“Il Primo Maggio è un buon test per scoprire se abbiamo il virus della paura, un indicatore per scoprire dove siamo in termini di confronto di strada, un termometro per misurare la temperatura della febbre insurrezionale e lo stato dei nostri anticorpi contro la repressione.”
“Bene, forse le misure di distanziamento sociale non ci impediscono solo di organizzare manifestazioni di massa, ma ci impediscono anche di trarre vantaggio da ciò che di solito è rassicurante ed efficace, vale a dire: sentire la forza dei numeri, il calore della folla…* *Quindi, queste discutibili e spiacevoli misure igieniche ci costringono a sviluppare un altro tipo di dimostrazione. Non è* *il momento storico adatto per sviluppare manifestazioni offensive* *(di qualsiasi livello e abbracciare ogni genere di tattica, dal semplice fare rumore alla partecipazione attiva nella distruzione della proprietà) che siano molteplici, decentralizzate, mobili, mai statiche e* *meno frequentemente represse?* *Dato che siamo sempre più interessati alla micropolitica* *-* *questa resistenza al biopotere* *-* *non potremmo trasformare le micro-dimostrazioni in una nuova strategia? Ricordando che lo slogan di Hong Kong “sii acqua” non significava “sii come un fiume” ma, piuttosto, “sii come una goccia,” spero che il 1° maggio 2020 vi sia una pioggia di micro-dimostrazioni per evitare la siccità delle lotte a venire**.”
“Un primo maggio senza isolamento.”
A causa delle difficoltà di quest’anno legate all’incontrarsi nelle strade, non possiamo fornire un elenco esaustivo di ogni azione intrapresa in tutta la Francia. Qui, presenteremo alcune delle iniziative nella zona di Parigi. Altre manifestazioni e azioni si sono svolte a Lione , Saint-Étienne, Grenoble, Gap, Poitiers, Tolosa e Rennes.
A Parigi, è stato fatto un appello per riunirsi alle 10 del mattino in Place de la République. Un piccolo gruppo di persone si è presentato con diversi striscioni e si è sparpagliato in tutta la piazza nel rispetto del distanziamento sociale. Purtroppo, l’azione non è durata molto a lungo, poiché un gran numero di membri delle forze dell’ordine era già sul posto e ha iniziato a controllare e ad arrestare chi era lì.
Altri appelli sono stati fatti affinché la gente si ritrovasse nel XVIII e nel XX arrondissement di Parigi. Ancora una volta, gli agenti erano già sul posto per impedire ogni tipo di raduno e alcune unità pattugliavano persino le strade per controllare e dissuadere i potenziali manifestanti. La strategia della polizia di occupare le strade e molestare i pedoni ha avuto successo, nella misura in cui, alla fine, l’appello a riunirsi nel XX Arrondissement è stato cancellato.
Tentativo di manifestare in Francia.
Un evento più positivo si può riscontrare nel fatto che parte degli operatori ospedalieri e dei dimostranti sono riusciti a manifestare nei pressi dell’ospedale parigino Saint-Antoine, cogliendo l’occasione per denunciare i tagli imposti per decenni agli ospedali pubblici.
A Montreuil, le persone si sono radunate in strada dando vita a una manifestazione inaspettata, nel rispetto però del distanziamento sociale. Purtroppo, un gran numero poliziotti ha finito per bloccare la loro avanzata e ha iniziato a controllare i documenti e a comminare multe. Sempre a Montreuil, le Brigades de Solidarité Populaire (Brigate di Solidarietà Popolare) - un’iniziativa ispirata alle Brigate Volontarie per l’Emergenza create a Milano - hanno organizzato la distribuzione di cibo ai bisognosi, dimostrando ancora una volta che la solidarietà e l’aiuto reciproco sono una delle nostre armi migliori. Tuttavia, le autorità hanno deciso di inviare forze di polizia per attaccarle in nome della sicurezza pubblica e dell’isolamento. Per questo motivo, decine di membri delle BRAV (Brigate per la repressione dell’azione violenta) hanno circondato il mercato, fermato la distribuzione di cibo e multato sia gli attivisti sia gli indigenti.
La polizia francese distrugge un programma di mutuo aiuto.
Vili mercenari impediscono di fornire sostentamento ai bisognosi in Francia.
Come abbiamo già spiegato, l’attuale pandemia offre ai Governi di tutto il mondo l’opportunità di sviluppare e attuare nuove politiche al fine di aumentare il controllo e la sorveglianza di gruppi di persone e comunità prese di mira, tattiche che, più avanti, verranno estese a tutta la società. Per le autorità francesi sta diventando sempre più difficile nascondere il fatto che la gente è trattata in modo molto diverso in termini d’imposizione dell’isolamento in base alla comunità di appartenenza. Da un lato vediamo persone costantemente molestate, ferite o uccise dai poliziotti perché considerate irrispettose delle regole legate all’isolamento - mentre, dall’altro lato, i fanatici omofobi e xenofobi tradizionali possono radunarsi liberamente in una chiesa con l’autorizzazione del prefetto della polizia.
Il Primo Maggio 2020 non ha fatto eccezione. Mentre da un lato, le autorità hanno deciso di reprimere qualsiasi forma di riunione o azione, allo stesso tempo, i funzionari del Rassemblement National - un partito politico xenofobo di estrema destra - hanno potuto svolgere la loro tradizionale cerimonia di fronte della statua di Giovanna d’Arco senza alcuna presenza della polizia, circondati da giornalisti desiderosi di immortalare questo momento.
Come se non bastasse, durante il suo discorso del Primo Maggio - in cui ha esaltato il “lavoro” come uno dei pilastri che “unifica” una “nazione” - il presidente Emmanuel Macron ha spiegato che a causa della pandemia di COVID-19, questo Primo Maggio è stato speciale e “diverso da qualsiasi altro,” aggiungendo che tutti dovremmo mantenere la speranza “di riscoprire al più presto il Primo Maggio gioioso, e talvolta litigioso, che rende la nostra nazione quella che è.” Una classica dichiarazione condiscendente di un Presidente che considera i disordini, gli scontri e le richieste del Primo Maggio un semplice gioco da ragazzi, e che legittima l’uso della forza bruta da parte delle forze di polizia, considerando le mutilazioni permanenti che gli agenti infliggono durante questi scontri come un netto vantaggio per sè nella lotta di classe.
Il 2 maggio 2020, dopo una riunione straordinaria di tutti i suoi ministri, il Governo francese ha annunciato l’intenzione di voler estendere lo stato di emergenza “sanitaria” fino al 24 luglio. Questa decisione conferisce potere a gendarmi e guardie di sicurezza nei negozi e sui trasporti pubblici per comminare delle multe nel caso in cui dovessero sostenere che l’obiettivo non sta rispettando alcune norme sanitarie durante il passagio che porterà alla fine dell’isolamento. Ciò significa che, nella nostra vita quotidiana, dovremo affrontare un numero maggiore di aggressioni da parte della polizia.
Tutti questi elementi sottolineano ancora una volta che in Francia, come in tutto il mondo, dobbiamo combattere tutti insieme diverse pandemie virali. Come mostrato in questo video, non stiamo solo lottando contro il COVID-19, ma stiamo anche lottando contro il virus del controllo e della sorveglianza che si sta diffondendo rapidamente nelle nostre strade. Stiamo anche combattendo contro il virus della xenofobia, contro il virus dello Stato e quello del capitalismo.
Mai come oggi, non dobbiamo tornare alla normalità*!*
Germania
In Germania si sono visti parecchi striscioni, occupazioni simboliche, musica nei quartieri e via di seguito. Alcuni degli eventi più interessanti si sono svolti in città più piccole come Greifswald e Wuppertal.
A Lipsia, le persone hanno svolto due occupazioni simboliche:
twitter.com/leipzigbesetzen/status/1256099895322214400
La mattina, ci sono state azioni decentralizzate a Berlino:
twitter.com/LeftstyleMag/status/1256244532909420545
A Berlino, 3000 persone hanno partecipato alla tradizionale manifestazione radicale; in pratica, ciò ha significato spostarsi da un punto d’incontro all’altro senza che succedesse davvero nulla. Alla fine, è stato uno dei tipici Primo Maggio berlinesi ma con meno persone.
twitter.com/pm_cheung/status/1256393105240186883
La sera prima c’erano stati fuochi d’artificio per la Notte di Valpurga e alcuni scontri minori a Friedrichshain:
twitter.com/antifastnd/status/1255938400907153409
A Berlino c’è stato anche un serio tentativo di attuare una nuova occupazione:
twitter.com/besetzenberlin/status/1256146783530553344
Ad Amburgo, di giorno, molte persone sono andate in giro alla ricerca di nazisti che, alla fine, non si sono fatti vedere. La sera, ci sono stati alcuni tentativi di dimostrazioni, piccoli scontri:
twitter.com/jannisgrosse/status/1256304409291755522
A Dresda, gli anarchici hanno organizzato una manifestazione illegale che ha coinvolto 40 persone, senza affrontare alcuna repressione della polizia (finora). Le foto sono disponibili sul sito della Rete Anarchica di Dresda.
www.instagram.com/p/B_qQphnKDCY/?igshid=1voficjcyf43y
A Greifswald, c’è stata una manifestazione legale cui hanno partecipato 250 persone con fuochi d’artificio e maschere legali. Questa è stata l’unica dimostrazione del genere:
La notte del Primo Maggio, a Wuppertal, c’è stata una manifestazione:
twitter.com/autonomer1mai1/status/1256137597702885376
Alcune dimostrazioni spontanee hanno avuto luogo durante il giorno, un’altra con fuochi d’artificio di notte. Tre case sono state occupate; una continua a esserlo al momento della stesura di quest’articolo.
A Friburgo, 500 persone hanno preso parte a una manifestazione anarchica di biciclette.
A Dortmund, le persone hanno appeso degli striscioni ed effettuato occupazioni simboliche:
twitter.com/LassMalRedenDo/status/1256199925920120832
Ad Hannover, l’“Alleanza per un 1° Maggio combattivo” ha sperimentato dimostrazioni radiofoniche, un potenziale nuovo modello di protesta e sensibilizzazione. La gente ha utilizzato la radio gratuita per trasmettere un programma audio specifico, rendendolo pubblico attraverso le radio sui loro balconi e nelle strade.
Allo stesso tempo, fascisti e teorici della cospirazione erano nelle strade, causando alcuni problemi picchiando i membri della troupe di uno show satirico liberale mainstream.
Anche se quest’elenco non è del tutto completo, permette di avere un’idea degli eventi della giornata.
Grecia
Con ciò che la stampa ha descritto come disciplina “militare,” il Partito Comunista Greco (KKE), rinomato per essere autoritario, ha tenuto la sua manifestazione del Primo Maggio assegnando una posizione specifica ben definita a ogni manifestante in modo tale da mantenere la distanza di sicurezza.
Fino a 600 anarchici si sono radunati per una marcia coinvolgendo forse 1000 persone di sinistra; la polizia non è intervenuta. Una manifestazione in moto indetta da un sindacato di base ha attirato 200 partecipanti, passando attraverso molti quartieri della città seguita da un numero ingente di poliziotti. Dimostrazioni anarchiche più piccole di diverse decine di persone si sono svolte nei quartieri di Atene.
Il gruppo anarchico Rovikanos (“Rubicoen”) ha sferrato anche un attacco coraggioso agli uffici di una multinazionale.
Un dimostrazione di moto indetta da un sindacato di base ad Atene.
Un dimostrazione di moto indetta da un sindacato di base ad Atene.
Italia
In tutta Italia, parecchie manifestazioni pubbliche si sono svolte online. Le celebrazioni del Primo Maggio hanno avuto luogo in molte città sotto forma di flash mob, scioperi e manifestazioni. Molti di questi hanno denunciato l’ipocrisia del Primo Ministro Giuseppe Conte e hanno attaccato Confindustria a causa di tutte le morti e di tutti i contagi sul posto di lavoro causati dal disinteresse del Governo nei confronti della vita e della salute dei lavoratori. Molti scioperi si sono svolti nei magazzini logistici di città come Milano, Padova, Firenze, Roma, Napoli…
La maggior parte degli eventi è stata organizzata dal partito radicale di sinistra Potere al Popolo. A Napoli, per esempio, c’è stata un’azione a sorpresa presso la sede di Confindustria; i manifestanti hanno esposto uno striscione che recitava: “Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori.”
A Genova, il gruppo Non Una Di Meno ha manifestato al di fuori della sede della Regione per i diritti delle donne, sottolineando che “Salute bene comune, la cura non è profitto!” e chiedendo la fine dei tagli e della privatizzazione. Il flash mob è stato fermato dalle forze dell’ordine dopo pochi minuti.
A Trieste, una dimostrazione pacifica ha avuto luogo alle 11 del mattino. Dopo 30 minuti, la polizia ha avvicinato alcune persone con uno striscione e sono iniziati i tafferugli. I manifestanti rivendicavano il loro diritto di protestare, nel rispetto di tutte le misure di distanziamento sociale. Alcuni degli slogan scritti sul cartelli erano “Produci, consuma, crepa. Il vero virus è lo Stato” e “Non obbediamo, via Covindustria.” I partecipanti saranno multati a causa di raduni e resistenza a pubblico ufficiale.
Libano
In Libano, dove l’ottobre scorso sono scoppiate imponenti proteste, possiamo vedere cupe prospettive per il futuro. Con l’economia in caduta libera, all’Esercito è stata data carta bianca per scendere nelle strade e reprimere una nuova ondata di proteste ancor più aggressive contro le banche e il Governo. Il distanziamento sociale e altre misure di protezione sono impensabili poiché i soldati senza mascherine sono estremamente violenti nei confronti dei civili.
Siamo vicini a coloro che oggi combattono per sopravvivere in Libano.
twitter.com/JadChaaban/status/1256289094080102401
twitter.com/LunaSafwan/status/1256303858118283272
Spagna
In Spagna, a partire dal 26 aprile, quasi 800.000 persone (circa il 2% della popolazione totale) sono state multate e 7.000 sono state arrestate per aver violato il lockdown. La sanzione si avvicina al reddito mensile medio.
Tenendo in considerazione che tutti gli assembramenti pubblici sono vietati e che la polizia è autorizzata ad arrestare gruppi di due o più adulti - nonché chiunque esca di casa senza un “valido” motivo - i compagni hanno trovato nuovi modi per celebrare il Primo Maggio. In decine di città, conferenze online e discorsi sono stati tenuti dalla CNT e da collettivi anarchici. A Barcellona, la gente ha saccheggiato un supermercato, graffiti sono apparsi durante la notte in parecchi luoghi e l’organizzazione per lo sciopero degli affitti iniziato il 1° aprile continua inarrestabile, con decine di migliaia di partecipanti e decine di comitati di sciopero che spuntano in tutto il Paese al fianco di centinaia di reti di mutuo soccorso già esistenti. Ci si aspetta che, questo mese, le persone che aderiscono allo sciopero degli affitti aumentino ancora.
In alcune prigioni stanno avendo luogo anche degli scioperi della fame.
Slovenia
In Slovenia, il Primo Maggio di quest’anno ha coinciso con la quinta settimana di mobilitazioni anarchiche e anti-autoritarie contro le politiche governative repressive messe in atto con il pretesto di combattere il COVID-19. Dopo settimane di massicce azioni di graffiti, manifestazioni rumorose sui balconi e i primi cortei in bicicletta di una settimana fa, ieri oltre 5.000 persone hanno invaso con le biciclette le strade della capitale Lubiana, bloccando le arterie principali, gli incroci del centro cittadino e le istituzioni governative con lo slogan “Un primo maggio di solidarietà, non di terrore e austerità.” Per la seconda settimana consecutiva, in diverse altre città e paesi si sono verificate proteste anti-autoritarie sulle biciclette, accompagnate da “remate di protesta” su 11 fiumi da parte di 160 attivisti che combattono contro la devastazione ambientale in Slovenia.
Ritorno al futuro: il Governo e la resistenza di estrema destra
All’inizio di marzo, quando la pandemia è arrivata in Slovenia, il Governo di estrema destra - guidato dallo stesso primo ministro che fu rovesciato, tra il 2012 e il 2013, da una rivolta popolare durata sei mesi - ha preso il potere.
Le misure del Governo erano simili a quelle di altri Paesi europei: lockdown totale delle persone, completo disinteresse nei confronti di chi non può rimanere a casa e carta bianca ai capitalisti. Mentre la maggior parte delle industrie e delle fabbriche ha continuato a far andare a lavoro i propri dipendenti senza fornire le necessarie misure di prevenzione sanitaria, il Governo ha proibito tutte le riunioni pubbliche, proteste incluse, e ha intrapreso un percorso di modifica delle Leggi al fine di darsi maggior potere esecutivo - aumentando l’autorità dei militari (hanno provato a chiamarli per pattugliare le strade), ampliando il potere della Polizia di rintracciare i cittadini tramite telefoni cellulari, entrando nei nostri appartamenti e sorvegliandoci in modo più efficiente e, ovviamente, allo stesso tempo essendo stati coinvolti in diversi scandali legati alla corruzione. Nel frattempo, stanno conducendo una campagna di odio contro i migranti e contro tutti coloro che manifestano il proprio dissenso, che si tratti di giornalisti indipendenti, informatori o, soprattutto, contestatori.
Fin dall’inizio della pandemia, la domanda per gli anarchici e gli anti-autoritari in Slovenia è stata semplice: come possiamo organizzare la collettività in un momento di completo isolamento imposto dal Governo? Come possiamo creare mutuo soccorso e spazi sicuri nelle nostre comunità e allo stesso tempo dar vita a una lotta contro il Governo e il capitale? Come possiamo creare nuove forme di solidarietà, conflitto e disobbedienza e allo stesso tempo proteggerci a vicenda sia dalla polizia sia dal virus?
La posta in gioco è più alta che mai per quanto riguarda le forme di controllo che i Governi stanno cercando di imporci, la minacciosa ascesa dell’estrema destra e le sfide legate al trovare nuovi modi di relazionarci mentre ci troviamo a dover affrontare il virus in circostanze avverse, vedendo come il neoliberismo ha distrutto il sistema sanitario pubblico e come l’assistenza sanitaria non è a portata di tutti coloro che ne hanno bisogno. Sapevamo fin dall’inizio che questo è un momento per un’ampia mobilitazione di tutte le iniziative anarchiche e anti-autoritarie.
Durante le prime settimane, ci siamo concentrati per creare situazioni in città che avrebbero permesso la diffusione di messaggi disobbedienti e creato una più ampia mobilitazione. Tra questi ricordiamo gli slogan contro i militari che sorvegliavano le strade, contro il pagamento delle pigioni e lo sfratto degli affittuari, contro l’autoritarismo, solidarietà con i senzatetto e altro ancora; i graffiti sono apparsi su ogni muro della città, non solo a Lubiana, ma anche altrove in Slovenia. Molte persone hanno intrapreso azioni creative - per esempio sistemando 800 croci di scotch sulla piazza di fronte al Parlamento a 1,5 metri di “distanza sociale” per dimostrare che esiste un modo sicuro per protestare. In tutta la città si sono svolte parecchie azioni in solitaria come, per esempio, proteste di automobili intorno agli edifici governativi, il posizionamento di candele e disegni simbolici per le strade, fare jogging in giro per la città con dei cartelli e appendere striscioni su finestre e balconi. La maggior parte delle azioni “sono diventate virali.” La polizia era impotente, inseguiva le persone una per una, sporgendo denunce, ma non è riuscita a impedire che sempre più individui di ogni estrazione sociale prendessero parte al dissenso.
Il messaggio era chiaro: la gente è arrabbiata e c’è qualcosa che bolle in città, uno spirito di rivolta inarrestabile.
A partire dal 2 aprile, ogni venerdì le persone si sono radunate sui loro balconi, nei parchi e sui tetti degli edifici per dimostrazioni di rumore con pentole e padelle. L’argomento è variato ogni settimana - dall’aspetto classista legato al messaggio #stateacasa che non è stato rivolto ai senzatetto o a chi lavora nelle industrie, a una mobilitazione legata allo sciopero degli affitti, globale, dall’opposizione alla militarizzazione della società, al capitalismo e alla precarietà del lavoro e così via. Sempre più iniziative anti-autoritarie si stavano unendo all’appello: da gruppi anarchici a comunità di squatter, da collettivi culturali ad attivisti ambientalisti, da iniziative femministe fino a gruppi che organizzavano mutuo soccorso in risposta alla pandemia.
Settimana scorsa, le manifestazioni acustiche si sono spostate per le strade con lo slogan #daibalconiallebiciclette. La scelta di una “critical mass” di biciclette, metodo noto fin dal periodo no-global dei primi anni 2000, è stata fatta perché permette di muoversi rapidamente per la città, consentendo alla gente di bloccare le arterie principali e fornendo allo stesso tempo la sufficiente distanza fisica di cui molti hanno bisogno per poter trovare il proprio posto nel movimento.
Già questo primo incontro di oltre 400 persone ha riscosso un grande successo. Dopo settimane di quarantena, il fatto che siamo stati in grado di creare un diverso tipo di unione ci ha fatto sentire più forti. Grazie alla loro presenza, i nostri organismi collettivi hanno simboleggiato il conflitto con la Polizia, il Governo, il capitale e tutte le altre fonti di potere e oppressione. I poliziotti non erano preparati al coraggio dei gruppi di ciclisti; sono stati sopraffatti e persone di ogni estrazione sociale hanno preso il sopravvento per le strade - dai rider che prendevano le distanze dalla quotidianità delle loro vite precarie per unirsi alla protesta fino i bambini piccoli. Gli slogan erano esplicitamente anticapitalisti e antinazionalisti. La protesta si è conclusa con slogan che si rivolgevano a noi affinché c’incontrassimo di nuovo nell’arco di una settimana. Nei giorni seguenti, raduni di ciclisti più piccoli si sono diffusi in tutto il Paese, insieme a graffiti ed esposizione di striscioni.
Tutto era pronto per il Primo Maggio.
La mobilitazione del Primo Maggio 2020
Dopo questo crescendo in preparazione per il punto simbolico della lotta per il Primo Maggio, è diventato palese che il Governo aveva iniziato a sentirsi ancora minacciato. Per tutta la settimana, abbiamo visto tentativi d’intimidazione ai danni di chi si univa alle azioni, con il Ministro degli Affari Interni minacciare di pene detentive chiunque “metta in pericolo la salute pubblica” protestando. Hanno fallito. Le persone si sono presentate in numero maggiore di quanto non accada di solito in qualsiasi protesta media organizzata in Slovenia. A Lubiana c’erano più di 5.000 ciclisti, 200 a Maribor, 100 nelle cittadine di Capodistria e Trbovlje, e una decina di persone si sone radunate persino nel villaggio di Brežice. La gente è montata in bicicletta anche a Celje, Novo mesto, Nova Gorica, Slovenj Gradec e Murska Sobota, e diverse azioni simboliche hanno avuto luogo in paesini lungo tutto il Paese. Nella maggior parte di questi luoghi, gli anarchici sono stati presenti in modo significativo con messaggi e slogan. Un’azione ambientalista combinata si è svolta simultaneamente su 11 fiumi, per protestare contro le dighe, la costruzione di nuove centrali idroelettriche e la distruzione generale dell’ambiente.
A Lubiana, attraverso lo slogan “Primo maggio senza filo spinato, militari e recinzioni” ci siamo rivolti con particolare attenzione al Ministero degli Affari Interni per sottolineare il regime repressivo delle frontiere contro i migranti che arrivano dalla Croazia. Il messaggio che stavamo diffondendo era chiaro: non stiamo solo combattendo contro questo Governo di estrema destra, stiamo combattendo contro tutti i Governi, e non stiamo lottando per tornare alla normalità, stiamo lottando contro la normalità. Poiché questa mobilitazione era anti-autoritaria, tutti i tentativi d’interferenza nazionalista sono stati bloccati. A causa della natura antinazionalista della mobilitazione, a Lubiana, non abbiamo visto un solo simbolo dello Stato (come le bandiere) che, di solito, compaiono nelle manifestazioni per il Primo Maggio che si svolgono nell’Europa orientale.
Alla parata delle biciclette ha partecipato anche un blocco esplicitamente anticapitalista.
Se, di solito, il Primo Maggio nell’Europa dell’Est è osservato anche dai sindacati burocratici ufficiali che sono completamente distaccati dai lavoratori, è stato divertente vedere che, nel giorno di queste massicce proteste, i loro leader si siano riuniti per parlare con il Presidente della Slovenia. Le masse si sono auto-organizzate nelle strade, i capi di ogni genere erano insieme nei palazzi. I confini della storia sono stati tracciati chiaramente.
La polizia ha esercitato una forte repressione contro le manifestazioni più piccole in tutto il Paese, ma anche a Capodistria, dove gli agenti che si sono presentati in assetto da guerra non sono riusciti ad assoggettare i manifestanti che, dopo i tafferugli, hanno continuato a protestare. A Lubiana i poliziotti sono stati nuovamente sopraffatti. Il decentramento ha funzionato, proprio come durante la rivolta di otto anni fa. Più ci diffondiamo, più siamo inarrestabili.
Il successo della mobilitazione in Slovenia, che ha attirato un numero molto maggiore di persone rispetto a quelle che di solito partecipano alle proteste anti-autoritarie, mostra che i soliti sospetti che mirano a mantenere quest’ordine repressivo si sentono impotenti di fronte alle nuove circostanze causate dalla pandemia. Prima che i partiti politici di sinistra, le ONG liberali, la società civile e i sindacati burocratici riescano ancora una volta a consolidare la situazione per mantenere lo status quo, gli anarchici e altri anti-autoritari hanno un’opportunità per mostrare cosa significa combattere.
Questo è il momento di essere coraggiosi nelle nostre azioni e audaci nelle nostre idee. Pensiamo insieme a come creare nuove forme di conflitto sociale e dove ci troveremo dopo.
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La copertura mediatica istituzionale degli eventi del giorno è qui disponibile in sloveno.
Stati Uniti
Una panoramica più completa degli eventi negli Stati Uniti è disponibile qui. Di seguito, ci concentriamo sui dettagli di alcune di queste azioni e le riflessioni tratte dai partecipanti.
Graffiti a Bloomington, Indiana.
Tucson, Arizona
Una dimostrazione di auto:
Nessun lavoro oggi, nessun affitto domani!
Florida
Giovedì, in seguito a una prolungata lotta sostenuta da anarchici e altri abolizionisti del carcere, il giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti ha ordinato al Diparimento dell’Immigrazione degli Stati Uniti di ridurre entro due settimane il numero di carcerati in tre strutture detentive della Florida da 1.400 a circa 350. Il Primo Maggio, i manifestanti si sono riuniti di nuovo davanti a una di queste strutture per chiedere il rilascio di tutti i detenuti.
Chicago, Illinois
Il 1° maggio, un gruppo di abitanti indignati, abolizionisti e altri agitatori si sono riuniti alla fine di una marcia per assaltare i cancelli e occupare un centro di detenzione per bambini gestito dall’associazione no profit Heartland Alliance nel quartiere di Rogers Park a Chicago. In questa prigione minorile, al momento in fase di ristrutturazione e temporaneamente non occupata, vengono trasferiti e imprigionati i bambini migranti che tentano di fuggire o di ribellarsi contro i loro aguzzini in altri centri di detenzione.
Mentre la dimostrazione si avvicinava alla sua destinazione finale, dopo aver visitato un’altra struttura attualmente occupata, il cielo si è riempito di fuochi d’artificio e fumo. La gente danzava allegramente nelle strade e accendeva petardi a non finire. In questo momento caotico, un gruppo ha preso d’assalto il sito, ottenendo l’accesso ai terreni. La guardia privata di stanza lì, dopo aver gettato un paio di tronchesi contro un manifestante, è uscita dalla proprietà senza proferire una parola. La gente ha ricoperto l’edificio con slogan come “Liberateli tutti” e “Questa è una prigione per bambini.” Un dimostrante è salito sul tetto e ha appeso uno striscione che recitava “Chiudete le carceri - aprite le case” e ha lanciato in strada copie di una dichiarazione di solidarietà. Con l’avvicinarsi degli sbirri, i manifestanti hanno aiutato a suonare l’allarme e si sono dati man forte l’un l’altro per mettersi in salvo.
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L’Heartland Alliance maschera i suoi sinistri programmi di controllo sociale e isolamento dietro una facciata di altruismo e di attività di beneficenza senza scopo di lucro. Si proclama leader in prima linea nel portare avanti una nobile lotta e nega il suo ruolo come braccio del complesso carcerario-industriale. Questo luogo di torture sito in 1627 W. Morse è stato utilizzato per isolare e punire i bambini migranti che hanno tentato di fuggire o di ribellarsi contro i loro aguzzini in altre strutture.
Il seguente comunicato è stato diffuso nelle strade circostanti e lanciato dal tetto della struttura:
Stiamo occupando quest’edificio in solidarietà con tutti i bambini ribelli che sono stati detenuti qui in passato, con coloro che sono ancora detenuti altrove, con le persone incarcerate ovunque e con tutti coloro che continuano a subire violenze per mano dello Stato. Con il passare dei giorni di questa pandemia ci rendiamo conto, come alcuni sanno da tempo, che il coronavirus non è l’unica cosa che ci uccide - i suoi effetti sono usati come armi da sistemi di cui ci viene detto di fidarci e su cui fare affidamento ma che ci danneggiano attivamente e si sbarazzano di noi.
Heartland Alliance – un’associazione no profit che nasconde i suoi sinistri programmi di controllo sociale sotto la maschera di sforzi altruistici - imprigiona i bambini migranti in tutti gli angoli di questa città, anche qui al 1627 W. Morse. Al momento, questo centro di detenzione è vuoto, non perché Heartland abbia iniziato a restituire i bambini alle famiglie d’appartenenza ma perché la gabbia di mattoni e malta è stata ristrutturata e messa in sicurezza per continuare a detenere e a traumatizzare i bambini o per trasformarla in un altro tipo di struttura carceraria per tenere i nostri vicini senza casa mentre migliaia di unità della CHA (Chicago Housing Authority - Commissione Alloggi di Chicago) rimangono vuote. In ogni caso, lo scopo di quest’edificio sarà di sorvegliare, controllare e criminalizzare.
Al momento ci sono 42 casi di COVID-19 all’interno delle strutture di Heartland. Ancor prima che questi numeri fossero confermati, le dimostrazioni di solidarietà hanno denunciato ciò che è inevitabile nelle prigioni. Di conseguenza, Heartland ha affermato che cantare per i bambini, esigendo la loro libertà ed esprimendo amore, li spaventa e li mette in pericolo. Nel frattempo, chi è all’esterno testimonia la propria solidarietà con sorrisi, saluti, mani a forma di cuore, cartelli con le scritte “Grazie” e “Vi amo.” Durante una recente manifestazione, una richiesta scritta di “AIUTO” è stata lanciata verso la folla sottostante, dopo di che Heartland ha coperto le finestre con teloni per impedire che i bambini interagissero con noi. Le loro risposte scomposte riflettono l’intensità della nostra connessione e rivelano un’importante verità: la solidarietà è potente e la nostra azione collettiva sta iniziando a creare delle crepe nelle mura della prigione.
Stiamo distruggendo l’illusione che il business delle prigioni minorili di Heartland non sia altro che un’insidiosa sovrapposizione tra i complessi no-profit e quelli carcerario-industriali. La pandemia ha messo a nudo questa interazione disumana, esponendo una valanga di contraddizioni. È attraverso queste crepe che iniziamo a far crescere nuovi mondi. Mondi senza incarcerazione, senza dominio, in cui non facciamo più affidamento su sistemi che cercano di estinguere e sterminare la nostra autonomia e la nostra gioia, e che rifiutano la separazione dal nostro potere più grande: l’altro.”
Minnesota
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St. Louis, Missouri
L’amministrazione municipale di St. Louis vuole evacuare un accampamento di senzatetto sorto nel centro della città allo scoppiare della pandemia, visto che i senzatetto non possono “rifugiarsi sul posto.” Todd Waelterman, il direttore delle operazioni, ha scherzato dicendo che lui stesso avrebbe potuto sbarazzarsi rapidamente dell’accampamento con un bulldozer. Venerdì, un residente dell’accampamento si è tolto la mascherina, esponendo Waelterman a una piccola parte dei rischi che impone costantemente agli altri senza considerazione alcuna.
Pensiamo che questo sia un atto coraggioso ed encomiabile. Se per i funzionari privilegiati come Waelerman fosse impossibile proteggersi dalle conseguenze sulla salute che incessantemente impongono ai poveri e agli indifesi, cambierebbero le loro politiche abbastanza in fretta.
Portland, Oregon
PROTEGGIAMOCI A VICENDA, NON PROTEGGIAMO IL CAPITALISMO.
Austin, Texas
Ad Austin, una manifestazione di auto con oltre 30 veicoli ha bloccato l’autostrada principale che attraversa la città per oltre un’ora. Alla fine, la polizia ha attaccato, arrestando oltre una decina di partecipanti, rimorchiandone e sequestrandone i mezzi.
Richmond, Virginia
Una manifestazione di auto:
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Olympia, Washington
A Olympia, un rumoroso corteo di scioperanti per l’affitto, disoccupati e anarchici ha sfilato in centro su veicoli bardati a festa. Ciclisti astuti si sono posizionati agli incroci e hanno diretto il traffico, tenendo insieme la manifestazione. Due società di gestione immobiliare hanno avuto un piccolo assaggio del potere degli inquilini quando sono state visitate e ridecorate con striscioni e volantini che dichiaravano uno sciopero degli affitti. I manager di ogni sito sono usciti e hanno tentato di obiettare, solo per essere sovrastati dal suono di decine di clacson. Speriamo che capiscano che questo è solo un piccolo assaggio di ciò che accadrà loro se proveranno a sfrattare qualcuno durante o dopo questa pandemia.
Dopo una parata esultante e caotica, ci siamo aggregati a una sfilata in solidarietà con i lavoratori privi di documenti e i migranti giunti da Seattle per manifestare nella capitale. Alcuni reazionari seguaci della morte si sono accalcati con le loro bandiere MAGA e con i loro simboli cospiratori Q-Anon, ma è stati messi a tacere e derisi dalle molte auto dei nostri compagni.
Dopo la sfilata, gli organizzatori hanno ospitato una cerimonia dei lavoratori agricoli migranti a distanza di sicurezza, corredata da una bara coperta di candele e offerte in memoria di coloro le cui vite vengono sacrificate inutilmente sull’altare dell’economia.
twitter.com/olyrentstrike/status/1256401586823114752
Riflessioni tattiche
Le dimostrazioni di automobili sono una nuova tattica strana; in tutto il Paese, le persone stanno imparando attraverso la pratica. Ciclisti esploratori e segnalatori del traffico hanno ricoperto un ruolo essenziale per mantenere una formazione compatta attraverso le piccole strade cittadine piene di rotonde e semafori. Dopo un inizio incerto, ci siamo resi conto che, grazie ai ciclisti che contenevano il traffico agli incroci, potevamo stare insieme in formazione e ignorare i semafori. Molte delle lezioni tattiche di base del marciare insieme nelle strade sono state rapidamente introdotte in àmbito automobilistico. Tuttavia, la comunicazione si è rivelata più complessa; un trasmettitore radio FM a bassa potenza, o una stazione radio Internet, potrebbe consentire a tutti di riprodurre la stessa colonna sonora e ricevere anche annunci e coordinate all’istante. I poliziotti non sono intervenuti e sembrava non avessero idea di come fare ad affrontae un così ampio numero di auto.
Una volta raggiunta la capitale, la dinamica è considerevolmente cambiata. Anche quelli di destra stavano sfilando in macchina; spesso ci siamo trovati bloccati nel traffico proprio accanto a un gruppo di seguaci di Trump, facendo battute. Dopo aver affrontato per anni questi reazionari nelle strade, è stato molto più spiazzante essere tutti insieme dentro dei veicoli, parzialmente protetti l’uno dall’altro, ma anche potenzialmente esposti a un maggior rischio. La confusione e l’incapacità di tracciare chiare linee spaziali tra le parti hanno reso la sorveglianza praticamente inesistente, ma hanno anche ridotto la maggior parte dei conflitti a scambi individuali anziché all’unità che sorge quando un blocco marcia insieme. Non è difficile immaginare un futuro prossimo in cui le dimostrazioni di auto di parti avverse diventeranno più ostili ma è difficile immaginare che qualcosa di piacevole possa emergere da tali scontri.
Laddove questo corteo è stato soprattutto uno sfoggio di potere e unità e meno un sovvertimento materiale del mondo, le possibilità di dimostrazioni strategiche attraverso carovane sono infinite. Un corteo di 30 auto potrebbe facilmente far chiudere un’autostrada interstatale, circondare i centri logistici degli speculatori del Covid-19, fare picchetti di fronte a luoghi di lavoro e altro ancora.
Con questa nuova tattica c’è una strana inversione di tendenza in ballo. Mentre ora indossare una maschera nella vita di tutti i giorni è, finalmente, socialmente accettabile, rendendo più semplice l’anonimato, ci troviamo anche ridotti a usare i nostri veicoli - con le targhe bene in vista - per manifestare. Al momento sembra un compromesso necessario - meglio correre alcuni rischi e costruire un antagonismo anziché cedere interamente l’antagonismo ai seguaci della morte che negano il virus e che non possono immaginare niente di meglio che tornare al lavoro. Resta però da vedere come preservare l’anonimato in un’epoca in cui le manifestazioni in auto sembrano essere la tattica più sicura ed efficace.