In questo veloce aggiornamento torneremo sopra ad alcuni degli sforzi odierni fatti per resistere all’invasione russa dell’Ucraina — sia da parte dei russi che operano in condizioni repressive all’interno della società russa, sia di ucraini che stanno vivendo gli attacchi militari in tutta la loro violenza. Su questo argomento ci sarebbe molto più da dire di quanto possiamo fare qui. Torneremo alle analisi a breve, ma per ora il nostro scopo principale è di darti rapidamente queste informazioni. Coloro che avessero bisogno di conoscere gli antecedenti possono iniziare da qui per un punto di vista dalla Russia o qui per un punto di vista dall’Ucraina.
Oggi i russi hanno partecipato a dimostrazioni pubbliche e illegali in tutto il paese; puoi vedere dei filmati da diverse località in questo thread su Twitter.
twitter.com/EilishHart/status/1496903893812396039
Gli anarcici ucraini hanno lanciato un appello per chiedere di fare dimostrazioni presso le ambasciate russe e presso i consolati di tutto il mondo. A ora abbiamo visto resoconti di dimostrazioni in Filandia, Inghilterra, Turchia, Francia, Svizzera e diverse città in Germania, inclusa Flensburgo, Bonn, Berlino, Dortmund e Dresda. In Israele/Palestina, ci sono state dimostrazione ad Haifa e Tel Aviv. Negli Stati Uniti ci sono state azioni di solidarietà presso i consolati a Seattle e altrove. Molte di queste dimostrazioni hanno coinvolto centinaia di persone e, in modo significativo, non sono state invase da bandiere nazionaliste, come la maggior parte delle altre manifestazioni a favore dello stato Ucraino. Manifesti che esprimevano sostegno sono apparsi dalla Bulgaria a Manila.
Coloro che desiderano fare delle donazioni per sostenere gli anarchici in Ucraina possono farlo qui o qui. Esiste anche una struttura solidale che sta emergendo per supportare i rifugiati in fuga dall’Ucraina. Puoi supportare la Croce Nera Anarchica a Mosca che cerca di aiutare i manifestanti arrestati e incarcerati in Russia qui.
La dichiarazione di Moscow Food Not Bombs
Una veloce traduzione di una dichiarazione di Food Not Bombs Moscow, apparsa su loro canale Telegram qualche ora fa.
Non prenderemo mai le parti di questo o quello stato, la nostra bandiera è nera, siamo contro i confini e i presidenti parassiti. Siamo contro le guerre e l’uccisione dei civili.
Palazzi, yatchs e sentenze di carcerazione e torture per i dissidenti russi non sono abbastanza per la banda imperiale di Putin, a loro si dovrebbe dichiarare guerra e i loro terreni dovrebbero essere confiscati. E quindi i “difensori della madre patria” invadono l’Ucraina, bombardando aree residenziali. Ingenti somme di denaro vengono investite in armi assassine mentre la popolazione è impoverita sempre di più.
Ci sono quelli che non hanno niente da mangiare e nessun posto dove vivere, non perché non ci siano abbastanza risorse per tutti, ma perché sono distribuite in maniera iniqua: alcuni hanno molti palazzi mentre altri non hanno nemmeno una baracca.
Con lo scopo di mantenere e aumentare i benefici nelle sue mani, il governo dichiara guerra. Chi dovrà tenersi gli intestini con le mani, chi avrà braccia e gambe strappate da esplosioni, quali famiglie seppelliranno i propri figli? Ovviamente tutto ciò non accadrà alla minoranza al potere.
Dobbiamo resistere con tutte le nostre forze al regime militaristico e alla guerra che sta intraprendendo. Diffondi le informazioni tra i tuoi compagni e compagne, combatti meglio che puoi. No alla guerra tranne alla lotta di classe. Solidarietà al posto delle bombe.
twitter.com/bad_immigrant/status/1496961410261258240
twitter.com/EilishHart/status/1496940047693713413
Intervista: Il Comitato di Resistenza, Kiev
Abbiamo effettuato un’intervista audio a un portavoce del “Comitato di Resistenza”, il gruppo anarchico di coordinamento che si è formato recentemente in Ucraina. Risponderanno alle richieste pubbliche su ciò che gli anarchici stanno facendo e vivendo in Ucraina qui. Abbiamo trascritto l’intervista mentre parlavamo.
“Il Comitato di Resistesnza” è un centro di coordinamento che mette in contatto gli anarchici che stanno partecipando alla resistenza dell’invasione in diversi modi. Alcuni sono al fronte; altri sono impegnati a diffondere comunicazioni riguardo le condizioni che si presentano durante questa resistenza, con la speranza di rendere chiara la situazione in Ucraina a coloro che non ci sono mai stati e spiegare agli anarchici altrove perché credono che la resistenza a Putin sia connessa con la liberazione. Il progetto sarà inoltre impegnato in alcuni programmi di sostegno a ciò che rimarrà della società civile Ucraina, mentre l’invasione procede — per esempio, in Mariupol, alcuni partecipanti hanno portato supporto materiale al centro che ospita i bambini rimasti orfani a causa della guerra — e fornirà l’assistenza necessaria per far scappare alcuni compagni dalla zona del conflitto, nonostante “dozzine e dozzine” di anarchici e antifascisti stiano partecipando alla resistenza.
In questo momento i partecipanti stanno monitorando per vedere quali progetti di mutuo soccorso emergeranno a Kiev dagli sforzi della popolazione nella sua interezza e in quali possono partecipare nella maniera più efficace in qualità di anarchici.
La persona con cui abbiamo parlato si trova ora a Kiev; altri sono già partiti per partecipare alla difesa territoriale nelle regioni intorno alla città. A Kiev molte persone stanno lasciando la capitale, ma non ci sono stati bombardamenti aerei dalla mattina, quando la forza aerea russa ha attaccato obiettivi militari intorno alla città e ha anche colpito alcune aree residenziali civili nelle cittadine circostanti, inclusa Brovary, uccidendo dozzine di persone.
A Kiev l’atmosfera è tesa, ma ancora non ci sono combattimenti, solo gli attacchi aerei della mattina. Fino a ora, gli anarchici non hanno subito perdite, ma sono di fronte a dei rischi molto seri. È una situazione molto dura, ma nonostante ciò lo spirito dei partecipanti è alto.
Gran parte dei partecipanti di questo progetto si aspettavano che l’invasione sarebbe iniziata presto, in generale, ma non oggi e non erano completamente pronti mentalmente a subirla. Nei fatti si sono preparati e hanno pianificato per mesi, ma ora stanno scoprendo tutto ciò che è rimasto incompleto. E comunque, durante una serie di incontri veloci, sono riusciti a mettere insieme questo progetto di coordinamento.
Il portavoce ha descritto il loro obiettivo immediato: non è di proteggere lo stato ucraino ma di proteggere la popolazione ucraina, nonché la forma della società ucraina che è ancora pluralista, anche se lo stato ucraino stesso è neoliberale ed è una nazione-stato con nazionalismo e le altre cose terribili che comporta. “La nostra idea è che dobbiamo difendere lo spirito di questa società affinché non sia distrutto dal regime di Putin, che ne minaccia l’intera esistenza.”
Facendo un passo indietro da quello scopo più immediato, il portavoce ha detto che spera di affrontare l’aggressione militare russa e nel mentre promuovere la prospettiva anarchica sia all’interno della socità ucraina che all’esterno, presso il mondo intero, per mostrare che gli anarchici sono coinvolti in questa lotta, che hanno preso parte ad essa, non con lo stato ma con le persone che più sono state colpite dall’invasione, con la società formata da chi vive in Ucraina.
“Non è un’esagerazione dire che l’intera popolazione sta fronteggiando l’invasione. Certo alcune persone stanno fuggendo, ma qualsiasi forza che abbia un qualsiasi interesse nello sviluppo politico di questo posto in futuro, deve essere al fianco della gente qui e ora. Vogliamo fare in modo di essere in contatto con le persone qui sul posto su una scala più larga, per arrivare ad organizzarci insieme a loro. Il nostro compito sul lungo periodo, il nostro sogno, è di diventare una forza politica visibile in questa società con lo scopo di assicurarci una possibilità reale di promuovere un messaggio di liberazione sociale per il popolo.”
In risposta alla dichiarazione che “l’intera popolazione sta fronteggiando l’invasione”, abbiamo chiesto se ciò include gli abitanti nelle “repubbliche”, la Repubblica Popolare di Lugansk [RPL] e la Repubblica Popolare di Doneck [RPD], le regioni nell’est Ucraina che sono state occupate dalle forze separatiste, armate e finanziate dai russi dal 2014, che Putin ha appena riconosciuto come “indipendenti”.
“Onestamente”, il portavoce ha risposto, “Ho poche informazioni riguardo gli abitanti nelle cosiddette repubbliche; ho vissuto qui solo per pochi anni”— dopo essere cresciuto in un paese confinante —”e non sono mai stato nel sud est. È vero che lì ci sono stati dei conflitti riguardanti la lingua, e che le persone locali di estrema destra hanno esacerbato questi conflitti senza alcun bisogno e in modo grave. Per questa ragione, nelle ‘repubbliche’, abbiamo visto alcune persone sbandierare le bandiere dello stato russo per salutare le truppe, anche se questa ‘indipendenza’ significherà l’opposto, significherà essere totalmente asserviti a Putin. Al tempo stesso, lì vicino, al di là delle trincee, sull’altro lato della linea di battaglia, abbiamo visto migliaia di persone sventolare la bandiera ucraina. Non ci piace nemmeno questo, come anarchici, ma vuol dire che la gente è pronta a combattere — che sono pronti a difendere la loro indipendenza non solo come stato, ma come società.”
twitter.com/bad_immigrant/status/1496968005212721153
Faremo seguito presto con ulteriori news.