Mentre l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia procede, anarchici da tutta la Russia continuano a mobilitarsi in protesta, unendosi alle migliaia di connazionali. Qui pubblichiamo due dichiarazioni di anarchici russi di lunga data che propongono alcune analisi della situazione in Russia e come l’invasione dell’Ucraina potrebbe cambiarla.
Per domani, domenica 27 febbraio, sono programmate proteste in Russia. Stiamo ancora aspettando un resoconto dai nostri contatti in Ucraina, resoconto che pubblicheremo appena arriverà.
La Russia stessa è diventata un campo di battaglia dell’informazione durante il corso dell’invasione. Il governo russo ha provato a bloccare l’accesso a Twitter così che i russi non vedano cosa stia succedendo in Ucraina o nel resto della Russia. Dall’altra parte delle barricate, il sito del Cremlino è stato violato. La scelta del popolo russo di supportare questa invasione e pagarne i costi o opporsi ai programmi di Putin, rischiando grosso, potrebbe determinare ciò che accadrà in Ucraina sul lungo periodo.
“Peace is a privilege reserved for those who can afford not to fight in the wars they create—in the eyes of madmen, we are just figures on a chart, we are just barriers in their path towards world domination.”
[“La pace è un privilegio riservato a coloro che possono permettersi di non combattere nelle guerre che hanno creato—negli occhi dei pazzi siamo solo numeri su un grafico, siamo solo barriere sul loro cammino verso la dominazione del mondo.”]
-Tragedy, “Eyes of Madness”
Atti di solidarietà sono stati portati avanti oggi in Germania, Svizzera e ovunque nel mondo:
twitter.com/BlackMosqCrew/status/1497577214770094088
twitter.com/lora_radio/status/1497582576223010817
twitter.com/bad_immigrant/status/1497650635176660995
Posizione di anarchici militanti sull’attacco all’Ucraina da parte della Russia
La seguente dichiarazione è apparsa ieri sul canale Telegram di Militanti Anarchici [Боец Анархист], un collettivo russo il cui nome abbiamo tradotto in precedenza come “Combattenti Anarchici”
La nostra posizione riguardo gli eventi che si stanno svolgendo in Ucraina è evidente dai nostri post precedenti. Abbiamo comunque ritenuto necessario esprimerla esplicitamente, così che niente sia lasciato al non detto.
Noi, collettivo degli Anarchici Combattenti, non siamo assolutamente fan dello stato Ucraino. Lo abbiamo ripetutamente criticato in passato e sostenuto l’opposizione ad esso e siamo per questo anche stati causa di una repressione su larga scala verso l’operatore VirtualSim, effettuata dai servizi di sicurezza ucraini nel tentativo di combatterci. 1
E torneremo sicuramente a questa linea di condotta in futuro, quando la minaccia della conquista russa sarà rientrata. Tutti gli stati sono campi di concentramento.
Ma ciò che sta accadendo ora in Ucraina va oltre questa semplice formula e il principio che ogni anarchico o anarchica dovrebbe combattere per la sconfitta del proprio paese in guerra.
Infatti questa non è semplicemente una guerra tra due poteri più o meno sullo stesso livello che combattono per la redistribuzione delle sfere di influenza del capitale, in cui si potrebbe applicare l’assioma di Eskobar.2
Ciò che sta accadendo in Ucraina è un atto di aggressione imperialista: un’aggressione che, se andasse a buon fine, porterebbe al declino della libertà ovunque—in Ucraina, in Russia e probabilmente anche in altri paesi. E aumenterebbe anche la probabilità che la guerra continui e si trasformi in una guerra globale.
Il perché questo sia il caso dell’Ucraina è ovvio, per quanto ci riguarda. Ma in Russia, una piccola vittoria in guerra (così come le sanzioni dall’esterno) darebbe al regime ciò che non ha ora. Gli darebbe carta bianca per qualsiasi azione, a causa dell’insorgere del patriottismo che si verificherebbe in parte della popolazione. E sarebbe in grado di addossare la colpa per qualsiasi problema economico alle sanzioni e alla guerra.
La sconfitta della Russia, nella situazione corrente, aumenterebbe la possibilità di un risveglio della popolazione, allo stesso modo in cui accadde nel 1905 [quando la sconfitta militare della Russia da parte del Giappone portò a una rivolta], o nel 1917 [quando i problemi della Russia nella Prima Guerra Mondiale portarono alla Rivoluzione Russa]—che finalmente aprirebbe gli occhi su ciò che sta accadendo nel paese.
Per quanto riguarda l’Ucraina, anche la sua vittoria spianerebbe la strada al rafforzamento della democrazia dal basso—dopotutto, se dovesse essere ottenuta, sarebbe solo grazie all’auto-organizazione del popolo, all’assistenza reciproca e alla resistenza collettiva. Queste dovrebbero essere le risposte alle sfide che la guerra lancia alla società.
Inoltre, le strutture create per questa auto-organizzazione dal basso non andranno da nessuna parte una volta che la guerra sarà finita.
Certo, la vittoria non risolverà i problemi della società ucraina—dovranno essere risolti approfittando delle opportunità che si presenteranno per la consolidazione della società nell’instabilità del sistema che sopravviene dopo tali sconvolgimenti. In ogni caso, la sconfitta non solo non porterebbe a risolvere tali problemi ma li peggiorerebbe di molte volte.
Benché queste siano tutte ragioni importanti per la nostra decisione di sostenere l’Ucraina in questo conflitto—chiamiamole ragioni geopolitiche, non sono nemmeno le ragioni principali. Le ragioni più importanti sono di ordine interno e morale: la semplice realtà è che la Russia è l’aggressore che persegue una politica apertamente fascista. Chiama la guerra pace. La Russia mente e uccide.
A causa delle sue azioni aggressive, persone stanno morendo e soffrendo da entrambe le parti del conflitto. Sì, anche quei soldati che in questo momento sono spinti nel tritacarne della guerra (senza contare quei bastardi per i quali “la guerra è madre natura” che, secondo noi, non sono nemmeno persone). E tutto ciò continuerà fino a che non sarà fermato.
Per questo motivo, sollecitiamo chiunque legga questo testo, che non sia insensibile—a dimostrare solidarietà con il popolo Ucraino (non lo stato!!!) e sostenere la loro lotta per la libertà dalla tirannia di Putin.
Tocca a noi vivere in questi tempi che faranno la storia. Impegniamoci affinché questa pagina della storia non sia una pagina di vergogna, ma una di cui potremo essere fieri.
Libertà per i popoli del mondo! Pace per il popolo Ucraino! Diciamo NO all’aggressione da parte di Putin! No alla guerra!
L’oscurità prima dell’alba
The following text appeared today as a podcast in Russian on the Autonomous Action website.
Guerra
Giovedì mattina [24 febbraio 2022], Putin ha cominciato il più grande conflitto bellico in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Si nasconde dietro i presunti interessi della regione separatista del Donbass – nonostante le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk abbiano viste soddisfatte le loro richieste di riconoscimento come entità indipendenti, l’entrata ufficiale dell’esercito russo nei territori e il promesso trilione e mezzo di rubli. Si ricordi che, per molti mesi, gli affitti e i prezzi dei generi alimentari nella stessa Russia sono aumentati di giorno in giorno.
Il Cremlino ha avanzato richieste assurde alle autorità di Kiev – cominciamo con la “denazificazione”. È vero che, grazie alla sua partecipazione nelle proteste di Maidan del 2014, l’estrema destra ucraina si è assicurata un peso eccezionale nella politica e nelle forze dell’ordine. Tuttavia, in tutte le elezioni tenutesi dal 2014 ha conquistato una manciata di voti. Il Presidente dell’Ucraina è ebreo. Il problema dell’estrema destra ucraina deve essere risolto, ma non con i carrarmati russi. Le altre accuse contro l’Ucraina – relative alla corruzione, la manipolazione elettorale e i tribunali disonesti – sarebbero molto più appropriate se il Cremlino le muovesse a sé stesso. Ora, le truppe russe sono, nel vero senso della parola, occupanti in una terra straniera – e non importa quanto questo contraddica le aspettative di tutti coloro che sono cresciuti con i racconti sulla Grande Guerra Patriottica.
La Russia si è ritrovata isolata a livello internazionale. [Il presidente turco Recep Tayyip] Erdoğan, [Il Segretario generale del Partito comunista cinese] Xi Jinping e perfino i Talebani hanno chiesto a Putin di cessare le ostilità. L’Europa e gli Stati Uniti decretano ogni giorno nuove sanzioni contro la Russia.
Mentre scriviamo questo testo, sta per cominciare il terzo giorno del conflitto. L’esercito russo è chiaramente superiore a quello ucraino, ma la guerra non sembra andare esattamente secondo i piani di Putin. A quanto pare, contava di vincere in uno o due giorni con poca o nessuna resistenza, e invece ci sono stati seri combattimenti in tutto il territorio dell’Ucraina.
I russi e il mondo intero stanno guardando video di proiettili che colpiscono palazzi residenziali, un blindato che travolge un cittadino anziano, cadaveri e sparatorie.
Il Roskomnadzor [il Servizio Federale del governo russo per la Supervisione di Comunicazioni, Tecnologie dell’informazione e Mass media] prova ancora a intimidire l’intero Internet, pretendendo che “Non la si chiami guerra, ma operazione speciale”. Ma ormai poche persone li prendono sul serio. Finché in Russia non verrà completamente disattivato l’Internet, ci saranno abbastanza fonti d’informazione. Per ogni evenienza, ancora una volta, consigliamo di configurare in anticipo Tor con bridge, VPN e Psiphon.
I russi stanno appena cominciando ad avvertire gli effetti delle sanzioni e della guerra: la maggior parte degli ATM di Mosca avevano esaurito il contante venerdì. Perché? Perché il giorno prima la gente ha ritirato 111 miliardi di rubli dalle banche; insomma, tutti i loro risparmi. Il mercato immobiliare è collassato, e l’edilizia residenziale è il ramo più importante dell’economia russa. L’industria automobilistica straniera sta lentamente cessando di inviare macchine in Russia. I tassi di cambio del dollaro e dell’euro sono vincolati artificialmente dalla Banca Centrale. Le azioni di tutte le società russe sono crollate. È chiaro a tutti che andrà solo peggio.
Tutto questo serve solo a Putin
La reazione russa alla guerra in Ucraina è completamente diversa da quanto accaduto nel 2014 [quando la Russia si appropriò della Crimea dopo la rivoluzione ucraina]. Molte persone, incluse celebrità che lavoravano per il governo, chiedono l’immediata fine del conflitto. La rimozione dalle trasmissioni di Ivan Urgant, la principale star televisiva russa, è degna di nota.
Anche la larga maggioranza di quelli che sostengono ancora Putin è contro la guerra. Il sostenitore medio di Putin pensa per ora che tutto sia stato calcolato, che la guerra non durerà a lungo, che l’economia russa sopravviverà. Perché è vero, non è facile vivere nella consapevolezza che il tuo Paese è governato da uno squilibrato – da un Don Chisciotte con un esercito di milioni di uomini, uno dei più forti del mondo, un Don Chisciotte dotato di un armamentario nucleare in grado di distruggere l’intera umanità. È difficile capire, dopo aver letto scienziati politici e filosofi di second’ordine, che si può bombardare un paese fraterno vicino e distruggere la propria economia.
Bivaccando nel potere illimitato, Putin si è lentamente allontanato dalla realtà: si racconta di quarantene di due settimane per i comuni cortali che avevano bisogno di incontrare il presidente russo per un qualche motivo, e tavoli di lunghezza spropositata ai quali Putin riceve sia i suoi ministri che gli altri capi di Stato.
Putin è sempre stato un politico che bilancia gli interessi delle forze armate e degli oligarchi. Ora il presidente ha abbandonato questo ruolo, dopo aver iniziato un viaggio in solitaria attraverso lo sconfinato mare della senilità. Siamo pronti a scommettere una bottiglia del miglior whisky che, nel prossimo futuro, il Signor Presidente potrebbe subire un colpo di stato dalla sua stessa cerchia di eletti.
La Russia potrebbe arrivare al 2023 con un altro sistema di potere e un diverso personaggio al Cremlino. Non si può sapere ciò che sarà. Ma per ora, siamo all’oscurità prima dell’alba.
Nel frattempo, in Russia continuano le proteste contro la guerra. Gli anarchici e le anarchiche vi partecipano a Mosca, San Pietroburgo, Kazan, Perm, Irkutsk, Ekaterinburg e in altre città. In Russia è estremamente difficile organizzare manifestazioni di piazza; è pericoloso sia in termini amministrativi che penali, per non parlare della cara vecchia violenza poliziesca. Ma il popolo sta uscendo comunque. Migliaia di persone sono già state arrestate, ma le proteste continuano. La Russia è contro questa guerra e contro Putin! Esci quando e dove ritieni opportuno. Unisciti ad amici e persone che la pensano allo stesso modo. I social network propongono domenica [27 febbraio 2022] alle 16:00 come appuntamento per un’azione di protesta generale. Questo giorno e questa ora non sono peggiori di tutti gli altri.
Intanto, gli anarchici ucraini stanno entrando nei comitati di difesa territoriale delle loro città. Ora è più difficile per loro che per le persone in Russia, ma la difesa è una, è la stessa. Questa è la difesa della libertà contro la dittatura, della volontà contro la schiavitù, della gente normale contro i presidenti folli.
Alle nostre pecore
Se Putin dovesse miracolosamente rinsavire, e la Guerra finesse uno di questi giorni, potremo davvero “tornare alle nostre pecore”, come dicono in Francia [riferimento al modo di dire “revenons à nos moutons”, traducibile come “tornare a quello che stavi facendo prima”]? È probabile che saremo espulsi dal Consiglio d’Europa. Pertanto, i russi perderanno l’opportunità di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, e presto il Cremlino ripristinerà la pena di morte.
Per il momento, torneremo nello spirito di tutta la storia recente: proprio ora, la Duma di Stato [organo legislativo dell’Assemblea federale della Federazione Russa] sta approvando una legge secondo la quale un militare di leva deve recarsi di persona all’ufficio di arruolamento piuttosto che aspettare una convocazione. Di recente Putin ha anche aumentato gli stipendi della polizia. E l’ufficio del procuratore, in appello, ha chiesto di aumentare da cinque a nove anni la pena di un anarchico di Kansk, Nikita Uvarov, condannato nel famoso “caso del terrorismo di Minecraft” [Uvarov, di 16 anni, e altri due adolescenti sono stati arrestati nel 2020 per aver diffuso manifesti in solidarietà a un matematico di Mosca, attivista anarchico sotto processo per vandalismo. Un manifesto è stato piazzato presso una sede del FSB, l’agenzia di sicurezza interna della Russia; la polizia ha detto di aver trovato sui telefoni sequestrati uno scambio sui piani per far saltare in aria un edificio dell’FSB che Uvarov e compagni avevano creato nel gioco Minecraft].
Voi tutti sapete cosa fare con tutto ciò.
Libertà per i popoli! Morte agli imperi!
Police escorting an arrestee holding a sign reading “I’m against war.”
Comunicato della Croce Nera Anarchica di San Pietroburgo contro guerra
Crediamo che un’operazione militare contro l’Ucraina serva solo a preservare l’attuale regime politico in Russia - a garantire che Putin, che è al potere da più di 20 anni, che ha scatenato diversi sanguinosi attacchi militari, che ha represso decine di giornalistx e antifascistx e attivistx dell’opposizione, che ha distrutto la libertà di parola e i diritti umani in Russia, che ha fatto sprofondare la grande maggioranza della popolazione nella povertà, possa rimanere presidente della Federazione Russa a tempo indeterminato.
Coloro che sono colpevoli dei crimini di guerra che si stanno commettendo proprio ora davanti ai nostri occhi - attacchi con i razzi su città e villaggi, uccisione di civili, uso di munizioni proibite - non sono solo quelli che danno ordini e partecipano alle ostilità, ma anche quelli che sostengono o scusano queste azioni direttamente o indirettamente.
Esortiamo chiunque con ogni mezzo possibile a chiedere la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina!
No Pasaran!
-Croce nera anarchica, San Pietroburgo
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Eskobar era il cantante di un gruppo rock ucraino chiamato Bredor. Molto tempo fa, in un’intervista, disse una frase famosa che poi divenne un meme: “Шо то хуйня, шо это хуйня”—un modo succinto di esprimere qualcosa sul tono di “Quando sei costretto a scegliere tra due opzioni senza alcuna ulteriore alternativa.” ↩